Metodica utilizzata da oltre 100 anni e quasi scomparsa con l'avvento degli antibiotici negli anni '40. Affatto conveniente dal punto di vista economico delle grandi industrie farmaceutiche, è stata resa obsoleta.
Si tratta di una risorsa terapeutica a basso costo, semplice, che si riassume nel prelevare una modesta quantità di sangue da una vena e iniettarla in un muscolo, stimolando così il sistema reticolo-endoteliale (sistema immunitario), quadruplicando i macrofagi (cellule spazzino) in tutto l'organismo.
Il tasso normale di macrofagi nel sangue, sotto forma di monociti, è del 5% e con l'autoemoterapia alziamo questo tasso al 22% per cinque giorni. Dal 5° al 7° giorno dall’iniezione esso comincia ad abbassarsi, perché il sangue immesso nel muscolo si sta riducendo. E quando questo si esaurisce, torna di nuovo al 5%. Questa è la ragione per cui l’autoemoterapia deve essere ripetuta al massimo ogni sette giorni.
Qual è il compito dei macrofagi? Queste sono cellule appartenenti alla categoria dei globuli bianchi e svolgono diverse funzioni nella protezione dell’organismo. Eliminano i batteri patogeni, i virus, le cellule tumorali maligne. Fanno una pulizia accurata, eliminando anche i depositi di fibrina che è responsabile del sangue coagulato; per questo motivo ha effetti importanti sulle trombosi arteriose e venose. Questo aumento della produzione di macrofagi dal midollo osseo si verifica, perché il sangue iniettato nel muscolo funziona come un corpo estraneo e viene respinto dal sistema reticolo endoteliale (SRE). Mentre è presente sangue tra le fibre muscolari il sistema reticolo endoteliale viene attivato per alcuni giorni.
Qui di seguito gli effetti dell’autoemoterapia secondo le indicazioni del dr. Moura:
1) Pulizia di particelle estranee provenienti dal sangue o dai tessuti, tra cui cellule neoplastiche, tossine e altre sostanze tossiche.
2) Clearance di steroidi e loro biotrasformazione. (eliminazione di ormoni, steroidi).
3) Rimozione di micro-aggregati di fibrina e prevenzione di coaguli intravascolari.
(Questo è il motivo per cui l’autoemoterapia può essere utilizzata per prevenire attacchi di cuore e ictus, trombosi cerebrale, perché previene la formazione di coaguli all’interno dei vasi).
4) L'ingestione di antigeni, la loro elaborazione e successiva consegna ai linfociti B e T. (L'antigene è ciò che produce una reazione allergica, quindi vi è una azione importante nel trattamento delle allergie).
5) Biotrasformazione ed eliminazione del colesterolo.
6) Metabolismo del ferro e formazione della bilirubina .
7) Metabolismo delle proteine e rimozione delle proteine denaturate (proteine anomale).
8) La disintossicazione e il metabolismo dei farmaci.
Fondamentale il ruolo del sistema reticolo endoteliale nel determinare in modo favorevole o meno la variazione nei processi patologici, dalle malattie infettive, a quelle neoplastiche, alle malattie neurodegenerative e autoimmuni.
Vediamo un ruolo importante di questa metodica in tutte le malattie infettive, batteriche, virali e fungine. Tutte le malattie allergiche. Ha un potente effetto sull'asma bronchiale, la rinite allergica, le allergie cutanee, la psoriasi, le malattie autoimmuni, così comuni oggi, come la malattia di Crohn, la retto colite ulcerosa, la tiroidite autoimmunee l’artrite reumatoide.
Il primo effetto, percepibile già dopo poche ore dal primo trattamento, è un aumento dell’energia fisica, che spesso si traduce in un miglioramento dell’umore. Particolarmente adatto agli sportivi che vogliono migliorare le loro prestazioni.
Altre patologie che hanno tratto vantaggio dall’autoemoterapia sono:
cisti ovariche e mioma uterino (fibroma)
porpora trombocitopenica
sclerosi multipla (rallentamento della progressione)
acne
gotta
diabete e sue complicanze
papilloma virus
piaghe da decubito
tonsillite ricorrente
neoplasie (importante come coadiuvante nella chemioterapia).
In particolare questa pratica viene assolutamente consigliata per chi abbia fatto le vaccinazioni anticovid; allo scopo di disintossicare l’organismo dalla proteina Spyke e ripristinare le migliori condizioni possibili del sistema immunitario, oltre a ridurre o persino annullare i rischi di trombosi e quant’altro sia attribuibile ai danni relativi al vaccino in questione.
n.b.: ai giorni nostri è molto pubblicizzata la GAET, ovvero grande autoemoterapia, che oltre ai costi non esigui, non è nemmeno lontanamente comparabile alla cosiddetta “piccola autoemoterapia” fin qui descritta. Mentre nella prima il sangue viene fatto circolare attraverso un’apparecchiatura che lo arricchisce di ozono od ossigeno e quindi sfrutta semplicemente l’effetto di questi gas, nel secondo caso è fondamentale l’iniezione del sangue nel muscolo. Questo sangue, come si è detto, viene considerato dal sistema immunitario come un corpo estraneo (quello che succede quando ci procuriamo un ematoma per un trauma), per cui la sua risposta verrà sfruttata per gli scopi sopra illustrati.
Intervista al dott. Moura
https://youtu.be/9hn4Q7gs6Xk?si=Y3Q0ZqtpsgEjwKPz